

L'ACQUA PER LA VITA
L'impronta idrica
L'oro blu
L'uomo e' costituito per il 65% di acqua. Senza di essa la vita sarebbe impossibile.
L'acqua e' un bene tutelato dai vari ministeri nel mondo. Deve necessariamente far riflettere il dato che in tutto il mondo, si stima che ogni giorno 2.000 bambini sotto i cinque anni di età muoiono per malattie diarroiche: nel 90% dei casi (circa 1.800) ciò avviene per cause direttamente collegate ad acqua contaminata, mancanza di servizi igienico-sanitari o igiene inadeguata.
Esiste anche la giornata mondiale dell'acqua che si svolge il 22 marzo e che ha lo scopo di sensibilizzare i governi e gli stessi cittadini sul tema acqua. Nel mondo industrializzato vengono sprecate ingenti quantità di acqua potabile per gli scopi più futili,per esempio lavare la macchina o irrigare il giardino. Ogni giorno nel terzo mondo,invece, migliaia di bambini muoiono per mancanza di acqua, o perché la poca che ingeriscono e' contaminata e può provenire da stagni o pozzanghere. La sensibilizzazione sul tema non deve solo essere argomento di lunghi e noiosi discorsi che non portano ad alcunché, ma deve essere un mezzo utile ad evitare che queste tragedie accadano .Se solo ognuno di noi decidesse di utilizzare l'acqua piovana per l'irrigazione e decidesse di devolvere ciò che così risparmia, anche una piccola somma, ad enti benevoli, potremmo davvero dire che il tema acqua e' stato recepito.
Il tema acqua porta dietro di sé, purtroppo, anche delle conseguenze negative. L'acqua e' anche un'arma per persone senza scrupoli che non pensano alla sofferenza. E' risaputo che dove c'e' acqua c'e' vita e che senza acqua un popolo e' destinato a perire. Lasciare, per esempio, un popolo o una città assediata senza cibo, ma primariamente senz'acqua porta ad una vittoria veloce ed efficace. Ma a che prezzo? Conviene a noi utilizzare anche l'elemento fondante della vita come arma? Personalmente non credo. Credo che se al posto di fornire acqua a sfarzose fontane di città situate nel centro del deserto, si decidesse di pensare a chi una fontana non l'ha mai vista si compierebbe un atto prima di tutto di civiltà e di educazione. Si ricordi che l'acqua e' l'elemento non solo alla base della catena alimentare,poiché senza essa non si potrebbe irrigare o dare nutrimento alle bestie, ma lo e' anche per quegli uomini che per ragioni economiche fanno perire di sete alcuni popoli. Passando ad alcune utili numeri si comprende che nel mondo 783 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile adeguate: 119 milioni di esse vivono in Cina, 97 milioni in India, 66 milioni in Nigeria, 36 milioni nella Repubblica Democratica del Congo e 15 milioni in Pakistan.
Credo inoltre che l'uomo di oggi debba pensare anche a collegare i vari avvenimenti succedutisi nel mondo negli ultimi decenni. La grande industrializzazione, gli allevamenti intensivi, la grande richiesta di acqua per l'irrigazione ha fatto elevare il tasso di inquinamento. Tutte le nazioni,anche coloro che oggi sono nella norma, nel passato hanno inquinato l'aria e il sottosuolo,anche l'Italia. Arrivando al dunque, un elevato inquinamento atmosferico, porta alla formazione di nubi inquinate che portano in breve tempo alle piogge acide che danneggiano il terreno,il sottosuolo e di conseguenza anche le falde. Credo quindi sia fondamentale capire quali siano le priorità del mondo odierno, il guadagno o il benessere. Non credo sia giustificabile nell'ottica economica utilizzare e sfruttare il nostro caro pianeta in un' ottica utilitaristica. Ognuno deve riflettere sulla portata delle proprie decisioni e non dovrebbe,di norma,scegliere la soluzione che sembra più facile, poiché nel tempo si rivela totalmente errata. L'inquinamento delle acque porta a conseguenze irreversibili ed alla perdita di parti della nostra esistenza. Credo che se ognuno al posto che fare lunghe docce o bagni, facesse brevi docce, o al posto che irrigare il proprio orticello con acqua dolce decidesse di riutilizzare l'acqua piovana con l'aiuto e l'ausilio delle nuove tecnologie,oppure limitasse il consumo di determinati alimenti come la carne da allevamenti intensivi (una bistecca da 3 etti costa 4 mila litri di acqua) aiuterebbe oltre che se stesso anche il mondo che lo circonda.
Altri accorgimenti dovrebbero infine essere seguiti oltre che dagli stati anche dai piccoli comuni. In Italia le perdite nella distribuzione (tubature rotte e/o colabrodo) superano il 30/35% nel nord e nel sud raggiungono anche il 60%. Basti considerare che in Svizzera e in Svezia a percentuale si attesta intorno al 9% considerato tasso di perita naturale.
L'impronta idrica dell'Italia è del 66 per cento più alta della media mondiale (1.385 metri cubi pro capite l'anno). E tra le principali economie non europee l'Italia si colloca al vertice dei consumi pro capite, dopo Stati Uniti, Canada e Australia.
Numeri assurdi che si aggiungono a quelli dei consumi domestici che permangono a livelli di spreco; infatti l’italiano medio consuma 213 litri al giorno d’acqua potabile mentre lo svizzero si ferma a 159 e lo svedese ne utilizza 119 litri, regalando cosi all'Italia questo triste primato.
L'acqua e' un bene preziosissimo che va tutelato con tutte le forze. Spero che chi leggerà' il mio articolo non si annoi, ma al contrario si renda conto e si sensibilizzi,poiché se ognuno facesse qualcosa nel suo piccolo tutto il mondo lo ringrazierebbe. Come diceva una canzone Goccia dopo goccia si va lontano… (http://www.youtube.com/watch?v=tJ8CAeXoh4I).
Alberto Ciceri cl^5L
ACQUA: CAMBIAMO LE NOSTRE ABITUDINI
Quotidianamente ogni persona dovrebbe utilizzare 4 litri di acqua per scopi necessari alla sopravvivenza. Tuttavia, in media, una famiglia europea consuma circa 165 litri di acqua al giorno, per i più svariati impieghi, come cucinare, lavarsi ecc. Però non ci accorgiamo che il reale consumo di acqua è ben diverso: infatti, non si tiene conto di quanto consumo indiretto si faccia per produrre ciò che tutti i giorni consumiamo e impieghiamo. Sotto questo punto di vista, le cifre diventano esorbitanti: l’impronta idrica italiana, cioè la quantità di acqua che viene utilizzata per produrre, è di 132 miliardi di metri cubi l'anno, 6.309 litri pro capite al giorno, dato che ci pone al terzo posto nel consumo mondiale di acqua, dietro ai soli Giappone e Messico.
Sebbene questa riserva di acqua mondiale sia stata sufficiente fino ad oggi, diversi fattori, fra cui la crescita demografica, l’inquinamento, l’occupazione di zone umide e il cambiamento climatico repentino, potrebbero dare il “colpo finale” a un equilibrio già in profonda crisi.
Ma in che modo noi consumiamo acqua?
Esistono due tipi di consumo di acqua: quello diretto, per esempio l’acqua utilizzata per cuocere, lavarsi e abbeverarsi e quello indiretto, l’acqua che viene usata per produrre, per coltivare ciò che mangiamo, per nutrire gli animali di cui ci cibiamo.
Ci sono alimenti che hanno un elevato impatto ambientale e consumo di acqua compreso (figura 1): come si può notare, gli alimenti che stanno alla base della piramide alimentare, hanno un ridotto impatto ambientale, fattore che li porta ad essere i preferiti per la salvaguardia dell’ambiente e di noi stessi.
Figura 1: Le due piramidi a confronto (immagine tratta dal sito http://cdn.ecologiae.com/wp-content/uploads/2012/08/piramide-doppi-barilla.png)
1 kg di carne rossa: circa 15000 litri di acqua
1 kg di riso: quasi 3000 litri di acqua
1 fetta di pane: 48 litri di acqua
D’altro canto, il consumo diretto non incide come ci si possa aspettare sull’impronta idrica di un paese: infatti, quotidianamente solo il 8% del consumo totale di acqua deriva dal consumo diretto (figura 2 tratta dal sito http://www.amicidelmondo.it/images/utilizzo_acqua.gif).
Figura 2: Attività indirette utilizzano la maggior parte dell'acqua consumata
Di conseguenza, secondo il nostro punto di vista, non importa quanto noi cerchiamo di risparmiare direttamente sul consumo di acqua quotidianamente, bensì dovremmo essere più consapevoli del fatto che l’impronta idrica è più influenzata dal consumo indiretto.
Con ciò, intendiamo che dobbiamo prestare maggiore attenzione a cosa consumiamo e cercare di acquistare prodotti che hanno un consumo idrico minore e che non provengano da paesi che hanno poca disponibilità di acqua (figura 3 di seguito tratta dal sito http://images.treccani.it/enc/media/share/images/orig//system/galleries/ENCICLOPEDIA_UNIVERSALE_3_VOLL/VOL_III/RISORSE_IDRICHE_TOTALI_NATURALI_diz.jpg), per non gravare ulteriormente su questo ecosistema che è già da ormai qualche anno in serio pericolo.
Fonti
Dati: www.repubblica.it
www.controlitaliadeino.it
Immagini: specificate nel testo
Gabriele Riva 5L
Joel Salvalai 5L





